Studi
Le precipitazioni sulle Marche
Sul territorio marchigiano cadono in media 600-800 mm di acqua all’anno sulla zona costiera, da 850 a 1100 mm sulla fascia medio bassocollinare e 1100-1750 mm in altacollina e montagna.

In ciascuna delle tre fasce sono riconoscibili, inoltre, delle aree con caratteristiche pluviometriche peculiari:

fascia litoranea: la costa meridionale fra Cupra Marittima e Porto d’Ascoli risulta essere, in assoluto, la meno piovosa (550-650 mm annui di media);
fascia medio bassocollinare: minimi pluviometrici secondari si rinvengono a sud del Conero (650-700 mm), nell’alta vallata del Foglia (750-800 mm) e nella parte medio alta della valle del fiume Potenza (750-900 mm);
fascia altocollinare e montana: la zona più piovosa è quella relativa alla dorsale appenninica, con il massimo annuo (1550-1700 mm) in corrispondenza del Monte Catria (1701 m s.l.m.), cui seguono altri valori significativi nelle aree dei Monti Sibillini (1500-1550 mm), del Monte Pennino (1350-1400 mm) e del Monte San Vicino (1050-1100 mm).

Con riferimento alle stagioni, sono di seguito riportati i range di precipitazione media per l’intero territorio: primavera 120-435 mm; estate 105-285 mm; autunno 165-480 mm; inverno 150-525 mm.


La temperatura nelle Marche
In sintesi, durante l’anno, in media, la regione resta compresa tra il livello termico dei 16-17 °C e quello dei 4-5 °C.

La temperatura media annua, difatti, oscilla dai 13 ai 15 °C nelle zone costiere regionali, con una punta più elevata (16 gradi centigradi) all’estremità meridionale. Lungo la fascia appenninica, invece, si registrano rapide variazioni spaziali della temperatura. Ne è causa principale l’influenza esercitata dall’orografia, che modifica le condizioni termiche delle masse d’aria che investono la regione, con conseguenti differenze climatologiche. Come prevedibile, comunque, i livelli termici diminuiscono salendo di quota: è in corrispondenza dei rilievi più alti dei Monti Sibillini che si annotano temperature medie annue di 5 °C.

Con riferimento alle temperature medie mensili, gennaio e luglio, in genere, sono rispettivamente il mese più freddo e quello più caldo.

in gennaio, mese rappresentativo della stagione invernale, alle quote maggiori dell’Appennino si hanno naturalmente delle temperature medie inferiori allo zero (fino a meno 4-5 gradi). Procedendo verso le zone ubicate più in basso e quelle litoranee si notano valori termici progressivamente più alti. Le aree a temperature più elevate si rinvengono lungo la costa, andando dai 4-5 °C del Pesarese ai 7 °C dell’Ascolano;
nel corso del mese di luglio, indicativo dell’estate, la zona più calda permane nel sudest della regione (25-26 °C). C’è da dire che sono le valli, in genere, a registrare le temperature massime giornaliere più alte. Sempre nelle vallate, inoltre, si hanno le escursioni termiche diurne più accentuate. Comunque, le temperature medie di questo mese sono abbastanza uniformi nell’area costiera, segnata dal range di temperatura da 24 a 25 °C, con il territorio sopra Pesaro che registra 23 °C. Anche a luglio, infine, i valori termici più bassi si registrano nell’area dei Sibillini (attorno ai 13 gradi centigradi).

Cambiamenti climatici in valori medi nelle Marche

Per lo studio di eventuali mutamenti del clima su base regionale è stata fatta un’indagine sulla variabilità di indicatori tipici del tempo meteorologico, quali le precipitazioni e la temperatura dell’aria in prossimità del suolo, nel recente passato.

In sintesi, i risultati conseguiti sono i seguenti

rilevamento di una tendenza decrescente della precipitazione annuale, pur con le sue naturali oscillazioni, e determinazione di una riduzione, per la massima parte dei casi, superiore al 10% e minore o uguale al 30%, rispetto al valor medio del periodo 1950-1989. In altri termini, diminuzione del valore medio annuale delle precipitazioni di circa 5 mm per anno, nel corso dell’intervallo temporale in studio;
determinazione di una tendenza crescente della temperatura massima media e minima media. Più precisamente, dall’analisi della temperatura massima annuale si evidenzia un netto segno positivo dell’ordine di 0,5÷1,3 °C ogni 50 anni, contro il trend annuale di 0,8÷1,7 °C/50 anni per la minima, riferentesi all’intervallo 1950-2000.

Da quanto così appreso, sembrerebbe essersi delineato un quadro di possibili cambiamenti climatici riguardanti la regione marchigiana, identificabili in una diminuzione delle precipitazioni totali annue ed un aumento delle temperature.


Gli elementi riportati negli inserti precedenti sono parte dei risultati ottenuti nell’ambito degli studi dal titolo "Campo medio della precipitazione sulle Marche per il periodo 1950-2000" e "Caratterizzazione climatologica delle Marche: campo medio della temperatura per il periodo 1950-2000" svolti in collaborazione con il Servizio Protezione Civile della Regione Marche.

Eventi estremi di precipitazione sulle Marche

Nell’ambito dello studio delle precipitazioni, un aspetto di particolare interesse è costituito dalle quantità massime.
La conoscenza di queste ultime è di notevole importanza per la ricaduta che ha nel campo delle scienze applicate, ambientali e dell’ingegneria.
Le precipitazioni massime assolute sul territorio regionale oscillano (luogo di accadimento):

da 65,6 (Barbara) a 170,8 mm (Bolognola) in 1 giorno;
da 89,4 (Moie) a 224,2 mm (Diga di Talvacchia) in 2 giorni;
da 91 (Moie) a 256,8 mm (Fiume di Fiastra) in 3 giorni;
da 100,4 (Moie) a 293,6 mm (Bolognola) in 4 giorni;
da 102,8 (Porto Sant’Elpidio) a 336,2 mm (Bolognola) in 5 giorni.

Con riferimento ai valori orari, le precipitazioni massime assolute sulla regione Marche si attestano sui seguenti livelli (luogo di accadimento):

da 24,4 (Bargni) a 78,6 mm (Loro Piceno) in 1 ora;
da 34,6 (Montecassiano) a 92,6 mm (Loro Piceno) in 3 ore;
da 42,4 (Montecassiano) a 127,6 mm (Sassocorvaro) in 6 ore;
da 54,6 (Barbara) a 161,6 mm (Capo il Colle) in 12 ore;
da 68,4 (Barbara) a 178,6 mm (Diga di Talvacchia) in 24 ore.

Tali dati sono tratti da uno studio inerente le precipitazioni notevoli di 66 stazioni pluviografiche delle Marche, relativamente al periodo 1992-2005, frutto della collaborazione tecnico-scientifica fra l’OGSM e l’Università di Camerino.

Gli argomenti trattati sono stati oggetto di una Tesi di Laurea in Scienze Geologiche all’Università degli Studi di Camerino A.A. 2005-2006 – Elaborato finale in Geografia Fisica dal titolo: "Analisi degli eventi estremi di precipitazione sulle Marche con possibile applicazione dei risultati alla valutazione della pericolosità da alluvioni" (circa 3,2Mb).


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