Le Marche appartengono alla fascia climatica
di tipo temperato e, più precisamente, ad un clima di transizione
fra il sottotipo mediterraneo e quello subcontinentale europeo.
Le caratteristiche climatiche del territorio marchigiano, inoltre,
sono influenzate dalla vicinanza del mare ad oriente e dalla presenza
dei monti ad occidente.
L’Adriatico, nel periodo invernale, esercita un’azione
debolmente mitigatrice nei confronti degli afflussi di masse d’aria
relativamente fredda da nord e da est, come pure, in estate, le sue
brezze riducono il disagio caratterizzato dall’afa. Il carattere
di marittimità delle aree costiere, tuttavia, risulta attenuato,
trattandosi di un mare interno e poco profondo.
L’Appennino modifica in parte le caratteristiche delle correnti
occidentali, per lo più temperate ed umide, che predominano
alle nostre latitudini, così come quelle delle correnti settentrionali
ed orientali che, ostacolate nel loro moto dall’esistenza dei
rilievi, scaricano in loco il loro contenuto di acqua sotto forma
di pioggia o neve.
In sintesi, la dinamica dei fenomeni meteorologici
sulle Marche nelle varie stagioni può essere così schematizzata:
- in inverno, il tempo perturbato proviene
solitamente da est o nordest: afflussi di aria fredda dall’Europa balcanico-danubiana
causano nevicate anche sulle coste. Nondimeno, i periodi di brutto
tempo abbastanza intensi e prolungati si hanno in correlazione con
la formazione e l’approfondimento di depressioni sul basso
Tirreno;
- in primavera, le condizioni meteorologiche
sono all’insegna
della variabilità, a causa di ripetuti ritorni di masse d’aria
fredda da nordest e dell’arrivo di aria umida di origine atlantica,
con conseguente tempo instabile. L’espansione o il regresso
dell’Anticiclone delle Azzorre dal Mediterraneo condiziona
in modo determinante, rispettivamente, il perdurare del bel tempo
o di quello caratterizzato dalle piogge e dagli acquazzoni primaverili;
- in estate, stagione asciutta e calda
(estate mediterranea), in regione si possono avere soprattutto
fenomeni
di instabilità a
carattere locale, dal momento che le depressioni atlantiche seguono
traiettorie più settentrionali, interessando marginalmente
l’alto Adriatico. Possono, comunque, verificarsi rapide variazioni
diurne della nuvolosità, più accentuate lungo la
fascia appenninica ove si formano cumuli imponenti;
- in autunno, in genere,
si raggiunge il massimo apporto delle precipitazioni. Infatti,
le perturbazioni risultano particolarmente
attive, poiché i fronti di origine atlantica trovano nelle
acque ancora calde del Mediterraneo un’ulteriore sorgente di
umidità. Da novembre si hanno, di norma, le prime nevicate.
Per ulteriori approfondimenti sulla tematica si rimanda agli studi
climatici regionali.
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